Anche quest’anno sono stati tanti gli amici che hanno deciso di vivere un’esperienza di volontariato in Madagascar insieme a noi.
Non è semplice gestire l’organizzazione e la realizzazione di due o tre viaggi di gruppo ogni anno, però per noi questa è un’attività fondamentale, perché ci da l’opportunità di far conoscere il nostro Madagascar e quello che stiamo facendo a Tulear a tante persone nel modo migliore: vedendolo con i loro occhi.
E i loro racconti una volta rientrati in Italia ci confermano il valore straordinario di questa esperienza.
In questo articolo abbiamo raccolto le testimonianze di alcuni dei volontari che hanno partecipato ai nostri viaggi di volontariato nel 2024.
Silvia – viaggio di volontariato luglio-agosto 2024
Ci ho messo qualche settimana a prendere questa decisione.
Partire con due bambini per un’esperienza di volontariato in Africa non è scontato.
È stata una scelta di pancia, consapevole del fatto che il viaggio sarebbe stato molto impegnativo.
La voglia di partire era tanta ma soprattutto la voglia di trasmettere qualcosa a Leonardo e Ludovica.
Dopo qualche riflessione ho deciso che era giusto partire, era arrivato il momento di far scoprire nuove prospettive ma soprattutto far vedere qualcosa ai miei bimbi con occhi nuovi.
Penso che Viaggiare non significhi semplicemente muoversi: significa scoprire, scoprirsi e soprattutto generare consapevolezza dentro di sé.
Viaggiare significa aprire gli occhi, smettere di guardare in una sola direzione e iniziare a vedere la realtà nel suo complesso.
Durante il viaggio in Madagascar ci sono stati giorni difficili dove abbiamo toccato con mano il vero significato di non avere nulla, nemmeno qualcosa da dare ai propri figli per non fargli sentire la fame.
Ci sono stati giorni spensierati dove la leggerezza ha preso il sopravvento.
Ma durante il viaggio non sono mai mancati i sorrisi, i sorrisi di chi non ha nulla ma che non molla perché la vita è bella!
La vita nonostante sia crudele regala sempre qualcosa.
Le due settimane in Madagascar ci hanno messo di fronte alla realtà, quella vera dove vivi la giornata per cercare di portare a casa qualcosa da mangiare.
Ci hanno messo di fronte a una dura verità: se nasci dalla parte “sbagliata “ del mondo difficilmente riuscirai a inseguire i tuoi sogni.
Ed è proprio qua che vorrei soffermarmi.
Chi è che decide in quale parte del mondo nascere?
Chi stabilisce quale sia la parte giusta o la parte sbagliata?
Ci sono veramente parti sbagliate?
Non dovremo avere tutti la stessa possibilità di inseguire i nostri sogni e le nostre passioni?
Vedere bambini e bambine aiutare i genitori dimenticandosi di essere Bambini, di vivere la propria infanzia, di correre spensierati e giocare con i pupazzi. Durante il viaggio molti bimbi di 6/7 anni accudivano i fratelli e le sorelle più piccoli. A 7 anni dall’altra parte del mondo passi le ore in bicicletta, a giocare con i lego e fare i capricci perché vorresti il giocattolo che hanno i tuoi amici.
Il diritto al gioco dovrebbe essere un diritto di tutti i bambini ovunque essi si trovino.
Ma non è così purtroppo.
Nonostante questo i bambini malgasci hanno un qualcosa che poche volte ho riscontrato nei bambini occidentali: sorridono.
Sorridono per i piccoli gesti quelli che noi purtroppo abbiamo e stiamo continuando a perdere a non accorgerci più, cercando di rincorrere sempre cose futili perdendo di vista le cose importanti.
Da mamma questi giorni a volte sono stati pesanti a livello emotivo. Certe immagini ti scolpiscono un vuoto dentro lasciando un senso di impotenza.
Questa sensazione però deve essere trasformata in energia, in voglia di generare del bene e di cercare di aiutare sempre più.
Spero che Leonardo e Ludovica tengano stretto nel loro cuore e nella loro testa questo viaggio, perché Viaggiare rende modesti, ci mostra quanto siamo piccoli nel mondo e quante cose si possono scoprire se solo c’è la voglia di conoscerle.
Ma soprattutto viaggiare ci apre gli occhi e il cuore.
Ludovica e Leonardo – viaggio di volontariato luglio-agosto 2024
Questo viaggio è stato per noi una bellissima esperienza.
Abbiamo fatto tanti viaggi ma il Madagascar è stato un vero viaggio e una vera esperienza.
Sono state due settimane intense e ricche di emozioni.
La prima è stata una lunga settimana di viaggio, in cui da Antananarivo a Tulear abbiamo visitato vari villaggi, miniere di zaffiri, parchi nazionali e laboratori.
Nei vari villaggi i bambini aiutavano i genitori, altri accudivano i fratelli, e altri con delle bottiglie vuote raccoglievano l’acqua da terra.
Vedendo questi bambini ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati a essere nati in Italia.
Una volta arrivati a Tulear è iniziata una settimana di attività: abbiamo giocato a basket, messo la prima pietra della nuova infermeria, visitato la scuola.
Una mattina abbiamo preparato i partage: sacchetti contenenti riso, legumi, saponette e detersivi che servono per aiutare e sostenere le famiglie.
La mattina successiva abbiamo distribuito i partage ai bambini.
Vedere i loro sguardi ci ha fatto capire che siamo fortunati perché non dobbiamo lottare per avere del cibo.
Queste due settimane ci hanno fatto riflettere su tutto quello che abbiamo e che spesso chiediamo cose che non servono neanche.
Silvia – viaggio di volontariato maggio 2024
L’esperienza di Volontariato fatta in Madagascar per me è stata molto impattante.
È un’esperienza che volevo fare da tempo ma non avevo mai trovato un’associazione che mi colpisse tanto, fino a che, tramite una mia conoscenza ho scoperto Aid4Mada e seguendola ho deciso poi di adottare un bimbo a distanza, Josè.
Successivamente avendo visto che c’era la possibilità di fare un viaggio con loro e conoscere Josè, ho deciso di partire come volontario e ne è valsa veramente la Gioia, come ho imparato a dire da un po’ di tempo.
Ne è valsa la Gioia perché è un viaggio che ti arricchisce emotivamente.
Mettersi al servizio degli altri ti insegna a essere più grato nella vita.
Vedere le difficoltà con i tuoi occhi ti insegna a non dare nulla per scontato.
E vedere i sorrisi dei bambini che vivono con niente, e che non piangono mai, ti insegna ad apprezzare di più la semplicità e soprattutto ti insegna a vivere con presenza.
Grazie a questa esperienza sono stata ispirata anche a scrivere una poesia in quei giorni che ero in Madagascar e mi fa piacere donarvela, perché in quelle parole, è come ci foste anche voi.
Vi ringrazio dell’esperienza che ho potuto fare grazie alla vostra bellissima organizzazione e ringrazio tantissimo Nicole, per la sua disponibilità, dolcezza e ascolto.
MADAGASCAR
in questa terra in cui tutto sembra semplice,
Ma di semplice non c’è proprio nulla…
Vige l’attesa,
La presenza,
I pensieri,
I canti,
I sorrisi.
Una domanda mi continuo a fare, che non mi facevo da tanto tempo “se togli tutto ciò che hai, chi sei?”
E penso a tutte le cose superflue, Superficiali e a tratti insignificanti che ci avvolgono in Italia.
Qui,
Il Madagascar ti costringe a fare i conti con te stesso e la tua vita,
E ti ascolti veramente,
Sei così presente a te stesso da far spavento.
Alla fine ti arrendi,
Ascolti,
Apprezzi,
Accetti,
E stai in silenzio…
Qui,
La pace ti avvolge,
Il tempo si ferma,
Una grande Emozione,
Il Madagascar.
Erika – viaggio di volontariato maggio 2024
Non sapevo bene cosa aspettarmi.
Mi sono fatta coinvolgere da Silvia senza pensarci due volte. Primo per il mio spirito d’avventura e una gran voglia di viaggiare, secondo perché mi sono fidata del suo prezioso gesto dell’adozione a distanza. Perché se si era fidata lei di Aid4Mada potevo farlo anch’io. E ho fatto bene! Aid4Mada è una realtà meravigliosa.
Nicole e i suoi collaboratori sono una squadra incredibile. La passione che mettono in quello che fanno è ammirevole e coinvolgente, al punto tale che anche svegliarsi all’alba per andare in quella meravigliosa realtà che è la scuola, per preparare la colazione e poi il pranzo e rendersi conto della mole di lavoro che c’è dietro, non ti pesa affatto. Anzi!
E poi i sorrisi sui volti di quei meravigliosi bambini che ti scaldano il cuore.
Ma una domanda resta. Una domanda che più e più volte ci siamo poste tutte quante.
Com’è possibile che una terra così meravigliosa, anche ricca di materie prime e ricchezze naturali non riesca proprio a farcela.
È una domanda che ti poni per tutto il viaggio e che purtroppo ti porti a casa. Senza una vera risposta.
Un consiglio per chi volesse intraprendere questo viaggio? FALLO!
Fallo perché è vero che ti cambierà la vita. O quantomeno ti ridimensiona un attimo.
Siamo talmente presi dai nostri drammi, legittimi per carità, ma a volte così futili che quando ti ritrovi a contatto con realtà così forti, be’ probabilmente qualche riflessione cominci a farla.
Federica – viaggio di volontariato maggio 2024
Un viaggio, non una vacanza.
Un viaggio con sé stessi. Un viaggio che ti mette alla prova sia fisica che emotiva. Si passa dalla settimana a Tulear, dove si vive immersi nella povertà e nelle sue brutture, allo spettacolo meraviglioso e sorprendente della natura che il Madagascar offre.
I ragazzi di Aid4Mada sono tutti dolcissimi e accoglienti ognuno a suo modo. In certi momenti si resta senza fiato davanti alla miseria a cui si assiste e ci si sente tanto impotenti, ma il sorriso che ti regalano ti rincuora.
Il fare felice un bambino quando gli consegni un sacchetto di riso che si è guadagnato per il fatto di andare a scuola è emozionante. Vedere che persone anche adulte guardando un pezzo di sapone incuriosite fanno a gara a provarlo, ti fa capire che di scontato a questo mondo non c’è quasi niente. Vedere una città sporca, ma tra tutte le cose che ci sono per terra, non trovi mai un mozzicone di sigaretta, vuol dire che anche fumare è un lusso e nessuno se lo può permettere.
Meravigliosi tutti i ragazzi dell’associazione, ma anche il super Angelico, ragazzo intelligentissimo, che si fa in mille per la sua gente, così come la preside della scuola, col suo aspetto da sergente dei Marines, con uno sguardo severo e dolce allo stesso tempo, richiama tutti i bambini all’ordine in un attimo.
Giulia – viaggio di volontariato ottobre 2023
Quest’esperienza mi ha incuriosita fin da subito, ho pensato fosse un’ottima opportunità culturale e per la mia crescita personale.
Amo vedere non solo posti nuovi ma anche situazioni differenti da quella in cui vivo; inoltre il fatto di poter dare il mio piccolo contributo non mi ha fatto nemmeno passare per la testa l’idea di non intraprendere quest’avventura.
Sinceramente non mi aspettavo di rimanerne così colpita: ho un carattere molto forte e di solito riesco ad affrontare tutto razionalmente, ma di fronte alle condizioni di vita viste a Tulear è impossibile non rimanere spiazzati.
La gioia e l’affetto di cui mi hanno sommersa i piccoli poi, è stata la cosa che mi ha toccata di più; soprattutto perché io non sono mai stata una grande amante dei bambini, e sentirmi così legata a loro è stata una sorpresa fantastica.
In questi venti giorni passati a Tulear ho fatto volontariato nell’infermeria della scuola, aiutando con mia zia l’infermiera Catie.
Abbiamo fatto fisioterapia con il piccolo Martino, fatto fare una scarpa rialzata di 10cm per la dolce Judia, e anche trovato, con molta fatica, una carrozzina per la sorridente Priscillà, che appena ci si è seduta ha scaldato i cuori di tutti.
Devo ammettere che è stato abbastanza impegnativo, e ho visto numerose situazioni che mi hanno lasciata senza parole: le “case” e la sporcizia in cui vivono, la puzza nauseante che ti si impregna nelle narici, il mercato del pesce allestito per terra… ci sono stati giorni in cui tornavo a casa e mi sentivo come se un camion mi avesse investita.
Ma non è stata la povertà a colpirmi di più, bensì l’enorme felicità con cui i bambini ci vivono dentro.
Mi ha fatto riflettere su quanto sia fortunata e mi ha aperto gli occhi su quanto in realtà siano insignificanti le nostre preoccupazioni in confronto alle loro. Hanno sicuramente lasciato molto di più loro a me di quanto io a loro.
Appena sono tornata dal viaggio ho raccontato a più persone possibili quello che ho fatto e visto, spronandole a buttarsi in un’esperienza diversa dalla classica vacanza. Penso di essere cresciuta da quando sono stata a Tulear, e che avventure come queste portino a cambiare il modo di vedere le cose e a rivalutare le proprie priorità.
È sicuramente da fare almeno una volta nella vita, anche perché finché non tocchi direttamente queste realtà, non puoi capirne fino in fondo il significato: certo tutti vedono le pubblicità delle associazioni di volontariato in Africa e conoscono i problemi che ci sono nel mondo, ma posso assicurare che non rendono minimamente quella che è la situazione reale vista da vicino.