Alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Alimentazione che si celebra il 16 ottobre 2025, è stato pubblicato il nuovo rapporto del Global Hunger Index, ovvero l’Indice Globale della Fame nel mondo.
E purtroppo i dati sono tutt’altro che confortanti.
La situazione nel mondo
L’arresto dei progressi sta rendendo impossibile raggiungere l’obiettivo Zero Fame entro il 2030.
Il punteggio dell’Indice Globale della Fame mondiale, pari a 18,3, è solo leggermente inferiore a quello del 2016 (19,0) e rimane nella categoria moderata. Questa situazione di stallo è determinata dall’impatto crescente di crisi diverse che si sovrappongono sempre più rapidamente, come per esempio conflitti armati, shock climatici, fragilità economica e disimpegno politico.
La crisi climatica, ormai non più episodica, è diventata una minaccia costante: il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato e gli eventi meteorologici estremi hanno effetti sempre più devastanti sui sistemi alimentari. All’attuale ritmo, almeno 56 Paesi non raggiungeranno entro il 2030 non solo l’obiettivo Fame Zero, ma nemmeno un livello di fame basso. Se i progressi dovessero mantenere lo stesso passo osservato dal 2016, un simile livello di fame a livello globale potrebbe non concretizzarsi prima del 2137 — tra più di un secolo.
La fame è grave o allarmante in 42 Paesi
I punteggi di GHI 2025 e le designazioni provvisorie mostrano che la fame è di livello allarmante in 7 Paesi: Haiti, Madagascar, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Sud Sudan, Burundi e Yemen.
In altri 35 Paesi, la fame è considerata grave. Inoltre, si stanno verificando vari casi di passi indietro: in 27 Paesi con punteggi di GHI 2025 bassi, moderati, gravi o allarmanti, la fame è aumentata rispetto al 2016. In diversi Stati critici tra cui Burundi, Corea del Nord, Territori palestinesi, Sudan e Yemen – la mancanza di dati impedisce il calcolo completo dei punteggi di GHI 2025, mettendo in ombra la reale entità della fame.
Gli indicatori disponibili, tuttavia, segnalano un peggioramento delle condizioni e suggeriscono che la realtà sia più allarmante di quanto indichino le cifre attuali. Quando i sistemi per misurare e combattere la fame vengono smantellati o indeboliti, si crea un pericoloso circolo vizioso in cui bisogni ormai “invisibili” non sono più in grado di attrarre alcun aiuto.
I conflitti restano la causa più devastante della fame.
Nell’ultimo anno la violenza armata ha alimentato una ventina di crisi alimentari che hanno colpito quasi 140 milioni di persone.
Le guerre a Gaza e in Sudan illustrano come i conflitti distruggano sia i mezzi di sussistenza sia le infrastrutture e i servizi essenziali per il funzionamento della collettività: l’insicurezza alimentare a livello di carestia, concentrata prevalentemente in questi due contesti, è più che raddoppiata tra il 2023 e il 2024. La distruzione su vasta scala rappresenta una minaccia a lungo termine per la sicurezza alimentare.
Esistono poi forti disparità regionali: la fame resta grave sia in Africa a Sud del Sahara sia in Asia meridionale, mentre il modesto miglioramento globale della denutrizione rimanda soprattutto ai progressi registrati in alcune aree dell’Asia meridionale e sud-orientale e dell’America Latina. A livello nazionale, Mozambico, Ruanda, Somalia, Togo e Uganda hanno registrato i progressi più significativi nella riduzione della fame rispetto al 2016. Questi e altri esempi dimostrano che è possibile generare progressi significativi nella riduzione della fame attraverso politiche mirate e investimenti costanti.
Tuttavia tali progressi restano fragili, a conferma della necessità di politiche solide che garantiscano un sostegno duraturo, di sistemi di allerta precoce, di resilienza climatica e di trasformazione dei sistemi alimentari, per proteggere e consolidare i risultati raggiunti.
La situazione in Madagascar
Nell’Indice Globale della Fame 2025, il Madagascar si colloca al 120° posto su 123 paesi con dati sufficienti per calcolare i punteggi GHI 2025.
Con un punteggio di 35,8 nell’Indice Globale della Fame 2025, il Madagascar presenta un livello di fame allarmante.
Questo punteggio GHI si basa sui valori di quattro indicatori:
Come si può evincere da questi dati:
- il Madagascar si conferma tra i Paesi con maggior rischio alimentare di tutto il mondo
- 4 persone su 10 in Madagascar presentano un livello di malnutrizione
- 4 bambini sotto i 5 anni su 10 in Madagascar presentano un arresto della crescita causato dalla malnutrizione
- 7 bambini sotto i 5 anni su 100 in Madagascar presentano casi di deperimento infantile
- oltre 6 bambini su 100 in Madagascar muoiono prima di compiere 5 anni a causa della malnutrizione
Cosa stiamo facendo per aiutare i bambini del Madagascar
Dal 2018 Aid4Mada gestisce, in collaborazione con il Ministero dell’Educazione del Madagascar, la scuola pubblica primaria EPP Tanambao-Morafeno di Tulear.
Quando abbiamo avviato il progetto, la scuola ospitava circa 600 bambini e non aveva nè una mensa nè altri servizi di base. In questi anni abbiamo realizzato diversi interventi per riqualificare tutta la struttura, tra cui:
- la costruzione di una mensa e delle cucine
- la costruzione di un pozzo per erogare acqua potabile a tutta la struttura
- la costruzione di un centro medico-sanitario
- la costruzione di un polo dedicato ai bambini della materna
- la riqualificazione di tutte le aule e la realizzazione di una classe speciale dedicata a bambini con disabilità psico-fisiche
- l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche
Ad oggi, questi interventi hanno permessa alla scuola di:
- ospitare oltre 1.700 bambini dai 3 ai 15 anni di età
- diventare l’unica scuola di Tulear e una delle poche della regione Atsimo-Andrefana a garantire a tutti gli studenti il servizio mensa gratuito
- diventare l’unica scuola di Tulear e una delle poche della regione Atsimo-Andrefana a garantire a tutti gli studenti l’assistenza medico-sanitaria gratuita
- diventare l’unica scuola di tutto il Sud del Madagascar ad avere una classe speciale dedicata a bambini con disabilità
- diventare la prima scuola di tutto il Sud del Madagascar ad aver abbattuto tutte le barriere architettoniche
L’impatto del nostro programma di sostegno alimentare
Tra il 2019 (anno in cui abbiamo costruito la mensa scolastica) e il 2024 abbiamo distribuito oltre 3,6 milioni di pasti gratuiti ai nostri bambini.
Nel corso del primo semestre 2025 la nostra mensa scolastica all’interno della scuola EPP Tanambao Morafeno di Tulear è stata aperta per 119 giorni e ha accolto una media di 1.700 studenti al giorno.
Considerando che ogni giorno ad ogni studente vengono distribuiti 3 pasti (colazione, pranzo e merenda), nel primo semestre abbiamo erogato complessivamente circa 606.900 pasti, con una stima di pasti distribuiti per tutto il 2025 pari a quasi 1 milione.
Il servizio mensa è gestito direttamente dalla nostra associazione attraverso il personale addetto (4 cuoche locali nostre dipendenti), che quotidianamente procede all’acquisto delle materie prime alimentari da vari fornitori locali (verdure, frutta, carne, legumi, riso, dolci, spezie, latte, ecc), alla preparazione dei pasti all’interno della cucina scolastica e alla somministrazione degli stessi agli studenti della scuola all’interno della mensa.
Inoltre, nel 2020, durante il lockdown nazionale a seguito della pandemia da Covid-19, abbiamo avviato il progetto “partage”, ovvero la distribuzione alle famiglie dei nostri bambini di kit di sostegno alimentare per garantire loro la possibilità di avere pasti sani e completi anche al di fuori dell’orario scolastico. Una volta terminata l’emergenza, per venire incontro alle richieste delle famiglie, abbiamo deciso di mantenere tale sostegno con cadenza mensile, e in questi anni abbiamo quindi erogato gratuitamente oltre 20.000 kit di sostegno alimentare alle famiglie dei nostri bambini.
Il progetto genera importanti benefici per diverse categorie di stakeholder:
- gli studenti, che ricevono quotidianamente pasti sani, equilibrati e nutrienti e questo si riflette in un miglioramento delle loro condizioni di salute e delle performance scolastiche
- le famiglie, che sono sgravate dall’onere economico di dover provvedere al nutrimento dei loro figli
- il personale addetto (cuoche), a cui garantiamo un impiego fisso continuativo, ben retribuito e qualificato
- i fornitori locali, da cui acquistiamo tutti i prodotti utilizzati per il progetto generando un significativo indotto sull’economia locale
- le istituzioni ministeriali locali, in collaborazione con le quali dal 2018 gestiamo la scuola EPP Tanambao Morafeno, che possono fregiarsi della gestione dell’unica scuola pubblica di Tulear con la mensa gratuita senza doverne sostenere l’onere economico
- i sostenitori e finanziatori della nostra associazione (privati, aziende ed enti) che ricevono regolarmente attraverso i nostri canali di comunicazione aggiornamenti sullo stato di salute dei bambini iscritti alla scuola
Come sosteniamo il progetto alimentare
I fondi necessari a coprire le spese del progetto alimentare (quasi 1 milione di pasti all’anno per 1.700 bambini) sono reperiti principalmente grazie al nostro programma di sostegno a distanza.
Infatti, la quota annuale versata dai nostri sostenitori per l’adozione a distanza ci consente di coprire parte delle spese sostenute per il sostegno alimentare di tutti i bambini della scuola, e non solo di quelli sostenuti a distanza.
Inoltre, il progetto alimentare è sostenuto anche grazie i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese, che ha erogato importanti contributi per gli anni 2024 e 2025, e sul cui contributo potremo contare anche per il 2026.
Qualche anno fa infine abbiamo dato la possibilità a chi lo desiderasse di sostenere il progetto “partage” attraverso la raccolta fondi “Sostieni una famiglia”: con 5€ al mese anche tu puoi aiutarci a distribuire un kit di sostegno alimentare a una famiglia.
La sfida è enorme, soprattutto in un’area critica come è quella di Tulear e del Sud del Madagascar in generale, colpita da siccità, carestie ed eventi meteorologici estremi.