Un giorno lunghissimo iniziato alle ore 9.30 del 30 settembre quando Nicole ed Asia mi hanno accompagnato all’aeroporto di Venezia e con sorpresa (mannaggia) hanno dovuto salutarmi all’esterno perché gli accompagnatori non sono ammessi all’interno e quindi li sono volate le prime lacrime…
Con il groppo in gola e gli occhi colmi di lacrime sono entrato, il banco era il numero 27 Air France.
Arriva il mio turno presento i documenti richiesti e qui sorgono i primi dubbi, la signorina al bancone mi dice con faccia sorpresa, “sono desolata ma devo chiamare l’ufficio di Parigi per chiedere come procedere e quali documenti sono necessari”, passano diversi minuti ma alla fine tutto ok e si va quindi alla ricerca del Gate per il primo trasferimento Venezia – Parigi.
Il primo volo fila via liscio senza intoppi e anche all’arrivo a Parigi il collegamento con il Gate 49 è molto semplice malgrado i cambiamenti fatti all’aeroporto ma qui viene il bello… sono le ore 15 e io ho il volo alle ore 22…
Nicole e Asia ieri mi hanno sopportato per diverse ore perché il tempo era veramente tanto da far passare ma altrettanta era la voglia di sentire la loro voce e vederle seppur da uno schermo. Nel frattempo, l’ora X si avvicina e dopo aver cenato a panini e tramezzini l’imbarco è chiamato, sono le 21.05 e l’adrenalina entra in circolo, mi metto in fila, controllo passaporto, documenti di viaggio come da procedure attuali e poi via, si sale!
Il Boeing 777 è vuoto non mi è mai capitato di vederlo così tanto che chiedo di essere spostato in una fila vuota dove posso distendermi e dormire. Sono le ore 22.28 e finalmente il volo AF934 lascia Parigi e punta il proprio muso verso Antananarivo.
Dopo una notte di dormiveglia con qualche pisolino qua e la, alle ore 7 del 1 ottobre 2021 dal finestrino scorgo la costa malgascia, Mahajanga è li a darmi il benvenuto e soprattutto il bentornato dopo 2 anni di assenza ma è alle 9.35 che il cuore comincia battere forte perché in quel momento il volo AF934 tocca terra, finalmente!
Accendo subito il telefono e vedo che Nicole ha seguito tutto il volo e come me anche lei è emozionatissima, mi scrive “sto piangendo assieme a te”, non mi sembra vero sono nuovamente li, mi piacerebbe che Nicole e Asia fossero con qui con me ma in questo momento è troppo rischioso e difficile, arriverà anche il loro momento più avanti ne sono certo.
In poco tempo scendiamo dall’aereo, non siamo molti forse poco più di 100 persone, ci attende un gruppo di persone che ci indirizza fino all’interno della sala d’attesa dove, dopo aver mostrato il passaporto, ci fanno prendere un numero, il mio è E91, ci sono 7 punti prelievo ognuno con un medico ed un infermiere che verificano i documenti sanitari precedentemente compilati e preparati (vaccino, tampone pre-partenza, prenotazione hotel per quarantena etc.) quindi eseguono un nuovo tampone molecolare, l’attesa non è stata poca, circa 2 ore ma devo dire che l’organizzazione messa in piedi è sicuramente apprezzabile, terminato il tampone e sbrigate le pratiche è la volta del controllo del Visto e quindi del ritiro bagagli con relativo controllo doganale, quindi alle ore 11.45 posso finalmente uscire dove ad aspettarmi c’è l’autista dell’hotel dove trascorrerò la quarantena.
Salgo in auto e partiamo per il centro città che non si smentisce mai, un serpentone infinito di auto, camion, taxi-brousse e moto, l’hotel dista 4Km ma per raggiungerlo impieghiamo quasi 2 ore quindi eccoci “finalmente” pronti per i prossimi 5 giorni di quarantena.
Dovrò rimanere confinato in camera con la possibilità di raggiungere il ristorante per i pasti e quindi al 3° giorno di quarantena le autorità sanitarie locali verranno ad eseguire un nuovo tampone e alla fine del 4° giorno mi comunicheranno l’esito dei due tamponi svolti che se negativi mi permetteranno di uscire.
La sera, nel frattempo, sta scendendo qui a Tanà, il primo tramonto malgascio, dopo 2 anni, speravo di viverlo diversamente ma al momento va benissimo così.
Un giorno lunghissimo iniziato alle ore 9.30 del 30 settembre quando Nicole ed Asia mi hanno accompagnato all’aeroporto di Venezia e con sorpresa (mannaggia) hanno dovuto salutarmi all’esterno perché gli accompagnatori non sono ammessi all’interno e quindi li sono volate le prime lacrime…
Con il groppo in gola e gli occhi colmi di lacrime sono entrato, il banco era il numero 27 Air France.
Arriva il mio turno presento i documenti richiesti e qui sorgono i primi dubbi, la signorina al bancone mi dice con faccia sorpresa, “sono desolata ma devo chiamare l’ufficio di Parigi per chiedere come procedere e quali documenti sono necessari”, passano diversi minuti ma alla fine tutto ok e si va quindi alla ricerca del Gate per il primo trasferimento Venezia – Parigi.
Il primo volo fila via liscio senza intoppi e anche all’arrivo a Parigi il collegamento con il Gate 49 è molto semplice malgrado i cambiamenti fatti all’aeroporto ma qui viene il bello… sono le ore 15 e io ho il volo alle ore 22…
Nicole e Asia ieri mi hanno sopportato per diverse ore perché il tempo era veramente tanto da far passare ma altrettanta era la voglia di sentire la loro voce e vederle seppur da uno schermo. Nel frattempo, l’ora X si avvicina e dopo aver cenato a panini e tramezzini l’imbarco è chiamato, sono le 21.05 e l’adrenalina entra in circolo, mi metto in fila, controllo passaporto, documenti di viaggio come da procedure attuali e poi via, si sale!
Il Boeing 777 è vuoto non mi è mai capitato di vederlo così tanto che chiedo di essere spostato in una fila vuota dove posso distendermi e dormire. Sono le ore 22.28 e finalmente il volo AF934 lascia Parigi e punta il proprio muso verso Antananarivo.
Dopo una notte di dormiveglia con qualche pisolino qua e la, alle ore 7 del 1 ottobre 2021 dal finestrino scorgo la costa malgascia, Mahajanga è li a darmi il benvenuto e soprattutto il bentornato dopo 2 anni di assenza ma è alle 9.35 che il cuore comincia battere forte perché in quel momento il volo AF934 tocca terra, finalmente!
Accendo subito il telefono e vedo che Nicole ha seguito tutto il volo e come me anche lei è emozionatissima, mi scrive “sto piangendo assieme a te”, non mi sembra vero sono nuovamente li, mi piacerebbe che Nicole e Asia fossero con qui con me ma in questo momento è troppo rischioso e difficile, arriverà anche il loro momento più avanti ne sono certo.
In poco tempo scendiamo dall’aereo, non siamo molti forse poco più di 100 persone, ci attende un gruppo di persone che ci indirizza fino all’interno della sala d’attesa dove, dopo aver mostrato il passaporto, ci fanno prendere un numero, il mio è E91, ci sono 7 punti prelievo ognuno con un medico ed un infermiere che verificano i documenti sanitari precedentemente compilati e preparati (vaccino, tampone pre-partenza, prenotazione hotel per quarantena etc.) quindi eseguono un nuovo tampone molecolare, l’attesa non è stata poca, circa 2 ore ma devo dire che l’organizzazione messa in piedi è sicuramente apprezzabile, terminato il tampone e sbrigate le pratiche è la volta del controllo del Visto e quindi del ritiro bagagli con relativo controllo doganale, quindi alle ore 11.45 posso finalmente uscire dove ad aspettarmi c’è l’autista dell’hotel dove trascorrerò la quarantena.
Salgo in auto e partiamo per il centro città che non si smentisce mai, un serpentone infinito di auto, camion, taxi-brousse e moto, l’hotel dista 4Km ma per raggiungerlo impieghiamo quasi 2 ore quindi eccoci “finalmente” pronti per i prossimi 5 giorni di quarantena.
Dovrò rimanere confinato in camera con la possibilità di raggiungere il ristorante per i pasti e quindi al 3° giorno di quarantena le autorità sanitarie locali verranno ad eseguire un nuovo tampone e alla fine del 4° giorno mi comunicheranno l’esito dei due tamponi svolti che se negativi mi permetteranno di uscire.
La sera, nel frattempo, sta scendendo qui a Tanà, il primo tramonto malgascio, dopo 2 anni, speravo di viverlo diversamente ma al momento va benissimo così.